Amo la storia sopratutto perchè mi insegna a comprendere il passato da una parte e dall’altra mi fornisce la chiave di comprensione del presente attraverso l’approfondimento sulle dinamiche degli avvenimenti passati. La storia mi consente una lettura realistica e obiettiva che in più mi aiuta a intravedere le cose che accadranno in futuro in virtù di ragionamenti che si fondano sulla semplice logica deduttiva unita alla memoria. 

Ciò premesso e specificando che non sono un teorico dei complotti vedo compiersi di questi tetri tempi una strategia chiara quanto pericolosa. Segui il mio ragionamento.

Negli anni tra la fine dei Sessanta e l’inizio dei Settanta c’erano dei giovani studenti universitari italiani che più lungimiranti e attenti rispetto ad altri criticavano la violenza trasmessa nel cinema, dove tra film western e film polizieschi che all’epoca andavano di moda erano preoccupati dei possibili effetti negativi in termini di emulazione nella psiche delle persone più deboli e mentalmente labili. 

Gli studiosi di sociologia e antropologia sanno come me che molte persone sono portate a ergere a proprio modello di riferimento ciò che vedono al cinema e nei tempi odierni in televisione. È evidente oggi così come lo era allora. 

Inutile ricordare infatti che in quegli anni nacquero le basi dei cosiddetti “anni di piombo”, degli estremismi di sinistra e destra, oltre alla “strategia della tensione”, di cui lo stesso Stato si rese ahi noi protagonista con parte dei suoi apparati che chiamavano giornalisticamente e istituzionalmente “deviati”, che si resero protagonisti di veri e propri golpe contro la democrazia e contro ogni diritto provocando morti e sofferenze oltre che direttamente e/o indirettamente stragi di innocenti, sulle quali tra l’altro ancora oggi non si è fatta luce.

Ora, se tu metti in correlazione la nuova legge sulla legittima difesa alla violenza continua che viene trasmessa sia da certa televisione che sopratutto dal cinema statunitense, e a tua volta li paragoni con ciò che è già accaduto cinquant’anni fa lo capisci facilmente da solo che dobbiamo prepararci al peggio. E non mi dire che non ti avevo avvisato!

Mi riferisco espressamente a un’ondata di violenza di cui i responsabili sono e saranno soltanto i nostri cafoni e irresponsabili di politici, oltre a chi decide in Rai e a Mediaset i palinsesti televisivi, ma vieppiù i dirigenti delle produzioni cinematografiche che ci sommergono di messaggi palesemente improntati su violenza e morte. 

Avrai notato anche tu come me che ad esempio nelle nostre televisioni,  su Rai Movie, canale 24, e Iris, canale 22 del digitale terrestre, abbiano deciso da un po’ di tempo di ritrasmettere film western, di guerra e i polizieschi italiani con Maurizio Merli e Luc Merenda no?

Perchè lo fanno? Molto semplice: chi tra i mass media per guadagnare soldi e chi invece tra gli strateghi di politica internazionale per portare avanti i loro affari, legittimi o meno che fossero. 

Accade oggi e accadde negli anni Settanta. Del resto, la storia si ripete ciclicamente, e soltanto chi non la conosce o l’ha dimenticata non lo sa e affida la propria vita al caso, temendo il futuro in nome di una sorta di dichiarazione di resa della serie: “Io speriamo che me la cavo!” 

Perchè allora non rendersi conto di ciò? Ma sopratutto perchè continuare a far entrare nelle nostre case e nelle nostre labili e di già impaurite menti la violenza e non piuttosto mettere in piedi strategie e azioni istituzionali aventi l’unico fine di produrre cambiamenti culturali positivi, cominciando così con lo sdradicare dalle coscienze umane la guerra, la violenza e la sopraffazione dei più deboli? 

Perchè non iniziare a tale alto scopo ad usare per una buona volta e una causa più che ottima la cultura, la televisione e la cinematografia per produrre del bene, considerando che a oggi questi valori vengono al contrario e reiteratamente usati per promuovere e in ogni caso legittimare il male che oggi impera pur tutti sapendo che bisogna combatterlo e estirparlo dal globo terracqueo? St.les

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