Dopo aver iniziato questa rubrica considerando le cause principali della crisi delle coppie e del progressivo aumento delle violenze in famiglia e di genere cominciamo da oggi a identificare le possibili soluzioni da mettere in campo.

Chiudo il primo ciclo di editoriali accennando solo brevemente alle cause culturali e strutturali che vanno prese in considerazione perchè in questi ultimi anni hanno di fatto determinato una degenerazione dei rapporti umani in generale.

Crisi economica, perdita del lavoro e di ogni prospettiva futura, aumento dell’uso di droghe, alcol e psicofarmaci hanno costituito una grave alterazione sia della personalità di molte persone, che soprattutto favorito e non impedito la degenerazione della convivenza civile che peggiora sempre più di giorno in giorno in aggiunta alle concause che abbiamo provato ad approfondire le volte scorse.

Parlando di pedofilia e di violenza contro donne e minori è giusto, è doveroso perseguire e condannare sia i colpevoli che chi si faccia presunta giustizia da solo, ma forse sarebbe innanzitutto ancora più giusto condannare in primis all’ergastolo e in secundis al sequestro dei patrimoni gli infami rei di reati di violenza perpetrata contro la dignità umana e per i reati sessuali contro le donne, e vieppiù contro i minori, sequestrando ogni loro proprietà e averi in via cautelativa fin dalla prima denuncia.

Non pensate anche voi che questo modus operandi costituirebbe di certo uno di quei reali cambiamenti culturali ma soprattutto concreti e fattivi di cui il nostro incivile Paese ha oggi un bisogno vitale: fare prevenzione attraverso l’inasprimento delle pene?

Tutto il resto in vigore attualmente o proposto ipocritamente dai politicanti, dalle associazioni e da certi programmucoli televisivi non previene, non impedisce, non annienta e non dà alcuna certezza riguardo i diritti e le pene, ma anche e vieppiù non pone l’attenzione riguardo i doveri non pienamente compiuti da chi ci governa da una parte, e da chi ci dovrebbe tutelare dall’altra: magistratura e forze dell’ordine.

A mali estremi extrema ratio e estremi rimedi! O no? A che serve il Codice rosso se poi nelle aule dei tribunali non seguono processi atti a punire i colpevoli dopo aver accertato la loro reità a partire dall’abbassare le garanzie di cui al momento essi beneficiano?

Perchè proseguire su un vicolo cieco che ora come ora vede i giudici intenti principalmente a tutelare quasi esclusivamente gli stessi colpevoli da una presunta ingiusta condanna per non fare figuracce?

Ma com’è possibile andare avanti così?

Forse sarò io esagerato e in torto a fronte di tutte le istituzioni di cui ho parlato che hanno ragione, ma mi chiedo cosa vale la loro a mio avviso improbabile ragione di fronte all’esplosione e la reiterata deflagrazione di fenomeni tanto gravi che altro non dovrebbero che far riflettere le istituzioni al pari di come riflettiamo noi che delle istituzioni siamo essenzialmente più o meno tutti vittime? Gi.ses

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