“La dissemination del progetto sul whistleblowing è stata entusiasmante da una parte e un po’ più complicata rispetto al progetto Safeyou+ di cui in parallelo ci stiamo occupando già da due anni dall’altra.

Siamo infatti incappati nella sotto-cultura tutta italiana che fa della corruzione e dell’omertà un vero e proprio modus operandi, se non addirittura una filosofia: un vero e proprio stile di vita in nome della falsa convizione che afferma che intromettersi in certi problemi e provare a risolverli non sia conveniente e in seconda analisi certamente un fatto assai rischioso.

Lo abbiamo riscontrato sopratutto rapportandoci con le federazioni sportive nazionali che abbiamo coinvolto con i questionari relativi al tema proposto.

Parlando di doping, scorrettezze, corruzione, meccanismi di segnalazione e di quanto attinente allo stesso siamo venuti a conoscenza che tranne una scarsa manciata di federazioni tra le più virtuose, tutte le altre non abbiano fino ad ora nemmeno fatto al proprio interno analisi, studi, valutazioni e dossier.
Tanto è vero che la risposta che abbiamo ottenuto dalla stragrande maggioranza delle stesse federazioni è che non siano in possesso di dati. 

Un fatto che è stato segnalato e riportato anche dai più importanti organi di stampa italiani, oltre che dalle istituzioni preposte tra le quali spiccano su tutte il Coni, il Parlamento e il Ministero della Salute italiani. 

Ciò premesso, il lavoro di dissemination che abbiamo svolto ha compreso tra le altre attività anche e sopratutto l’allestimento di diversi articoli e approfondimenti che sono stati pubblicati e condivisi a mezzo stampa, contestualmente al loro utilizzo durante i focus da noi organizzati coinvolgendo diverse altre società sportive al fine sia di fare formazione che informazione ai presenti, così come richiesto dal progetto.

Al pari di come abbiamo lavorato nella dissemination relativa all’altro progetto europeo Safeyou+ Project Erasmus abbiamo promosso il progetto sul whistleblowing e lo abbiamo sapientemente diffuso sia in Italia che all’estero coinvolgendo però ancor più realtà sociali, che seppur non strettamente legate al mondo dello sport abbiamo coinvolto utilizzando due testate giornalistiche on line: Sport12.it e Momentidicalcio.com, che ci hanno consentito di allargare il bacino di utenti al mondo giovanile, ma sopratutto a tanti genitori, istituti scolastici e in generale ai lettori di notizie aventi a che fare con i valori umani, valori di cui a nostro avviso quelli sportivi rappresentano sia la radice più sana che i frutti deliziosi che scaturiscono dalla sua pianta. 

A conforto di quanto attestiamo basti valutare i dati e i numeri riportati dalla campagna stampa che non per vantarci ma ha ottenuto successi in termini di gradimento e vieppiù di apprezzamento da parte di un numero di persone che possiamo dati alla mano quantificare in oltre due milioni” 

Di Stefano Lesti

 

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