Raffaele La Russa ha intervistato in Esclusiva l’Avvocato Eduardo Chiacchio a margine del convegno tenutosi nel Dipartimento di Giurisprudenza presso l’Università di Roma Tre dal titolo: “L’illecito Sportivo nel Mondo del Calcio”

Queste le sue parole:

I nostri lettori avrebbero piacere di conoscere il suo pensiero sui fatti di Napoli, e in particolare se  nella fattispecie ricorrono, a suo avviso, i presupposti del ritiro punitivo? Il datore di lavoro, cioè De Laurentiiis, può imporre ai suoi dipendenti un trattamento coercitivo (neanche comprensibile perché la squadra aveva giocato benissimo contro l’Atalanta) atteso che, per quanto ci è dato sapere, i calciatori sarebbero dovuti tornare al centro sportivo all’una di notte. Invece sono tornati nelle loro case e poi il giorno dopo si sono comunque regolarmente allenati senza causare danni alla società…

Non penso che sia considerabile il ritiro punitivo, anzi, la società si è più volte espressa in questo senso. Non si tratta di ritiro punitivo, ma un normale punitivo dopo una partita, in vista di ulteriori impegni. Il ritiro punitivo non esiste, e non mi pare che quella del calcio Napoli sia di questa veste.

L’eventuale causa civile per violazione dei diritti di immagine sostenuta da De Laurentiis è una causa civile per la cui proposizione è necessario superare la barriera della clausola compromissoria: a suo avviso la Federazione potrebbe concedere al Napoli questa autorizzazione? Ne ricorrono i presupposti visto che la giurisprudenza sportiva insegna che l’autorizzazione a procedere per le vie ordinarie viene concessa solo per fatti attinenti al diritto penale?

Non conosco il contratto d’immagine stipulato tra società e calciatori. Posso solo dire che mi hanno riferito alcuni colleghi, la non necessarietà da parte della Presidenza Federale dell’autorizzazione a poter agire in via civile nei confronti dei calciatori e che questa materia, non trattandosi di prestazioni contrattuali previste dall’accordo collettivo, può essere adita nella modalità ordinaria, senza la presenza dell’autorità federale.

I calciatori possono avanzare una difesa e come? De Laurentiis ha agito bene comminando le sanzioni?

Nella controversia economica tra una società e un gruppo di calciatori questi ultimi sono lavoratori dipendenti e devono rispettare le decisioni della società: se il club dispone un ritiro, il calciatore deve andare in ritiro.

Il Calcio Napoli ha proposto sanzioni economiche, che saranno valutate dal collegio arbitrale.

I dipendenti, dopo la notifica della proposta sanzionatoria, possono entro 10 giorni costituirsi nel giudizio e nominare un proprio arbitro ed esporre tutte le osservazioni e le eccezioni ed inizia il procedimento arbitrale.

Gli arbitri nominati dalle parti nominano un presidente e verrà poi emanata una sentenza che si chiama Lodo, con cui il collegio arbitrale valuterà se la proposta della società è congrua e se le difese della società sono apprezzabili che determinano valutazioni in merito alle eccezioni procedurali e si può arrivare ad un rigetto della proposta sanzionatoria.

Se viene accolta si capirà la determinazione sul quantum e se la valutazione è legittima o troppo esosa.

Come pensa che si possa risolvere la questione del Napoli? Venerdì ci sarà l’incontro tra De Laurentiis e i calciatori, prevarrà la linea dura del Presidente o si arriverà ad un compromesso?

Io mi auguro vivamente che si giunga ad una soluzione bonaria della vicenda: non è bello essere tutti i giorni al centro dell’attenzione per una controversia. Questo è stato un caso atipico perché è una intera rosa di calciatori coinvolta in questo presunto inadempimento contrattuale.

A cura di Raffaele La Russa

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