Ogni uomo è un pellegrino in viaggio e costantemente impegnato in una ricerca di sè e del senso della vita persegue volontariamente o istintivamente il raggiungimento della propria vetta.

Tuttavia la maggior parte degli uomini e delle donne non si chiede mai a priori cosa farà dopo averla scalata e raggiunta perché dentro il suo animo sa che il bello non consiste nell’arrivare quanto nel viaggio stesso.

Sono solo in pochissimi che una volta arrivati in cima decidono di puntare ancora più in alto.

Ciascuno nutre le proprie ambizioni che per grandi o piccole che fossero lo costringono a darsi da fare per provare a superare gli ostacoli che spesso impediscono o comunque ne rallentano l’ascesa, talvolta il ritorno e più spesso di avanzare evolvendosi e progredendo.

Ostacoli che sovente siamo noi stessi a crearci, in primis perchè mettendoci in discussione abbiamo paura di perdere le nostre certezze, in secundis perchè non essendo in possesso di mappe e di bussole, di fatto non siamo capaci di orientarci: privi di conoscenza siamo come dispersi nel caos, come naufraghi in balia delle onde e delle correnti marine.  

Una intima rivoluzione culturale è dunque il bagaglio di cui dobbiamo dotarci sia prima di partire che per incedere, di fare qualunque primo, secondo, terzo e così via passo durante il viaggio.

La cultura è la bussola di cui abbiamo bisogno al pari dell’acqua e del pane!

Intesa come conoscenza, è soprattutto una madre amorevole, spesso dura ma ancor di più tenera e premurosa.

È come un ventre caldo che ti accoglie mentre tutto il mondo intorno sembra crollarti addosso o accanto.

Ti dona speranze e gioia, bellezza e pensieri alati che soltanto questa opportunità donata all’uomo dal Cielo può rappresentare e farti vivere cancellando o comunque contenendo ogni tuo timore.

Immagine: Nikon Club

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