“Motociclisti… strana meravigliosa gente!” belle parole che spesso risuonano nel mondo delle due ruote ma quando le parole sono supportate dai fatti ecco che nasce qualcosa di magico, oserei dire, di mistico.
Esempio di questo è l’evento, organizzato da Pompea Fiorini e Luciano Benedetti, che si è svolto Domenica 12 a Sant’Oreste nel quale alcuni ragazzi dell’UICI – Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti – sono stati accompagnati in visita al Bunker del Monte Soratte dalle motociclette messe a disposizione degli amici di Luciano per far vivere loro una particolare esperienza “sensoriale”. Tanti i bikers che hanno accolto l’invito, presenti e fondamentali per la riuscita dell’evento sono stati i rappresentati dei gruppi: Angeli in Moto, Bikers Castelli Romani, Cuore Bikers, Desmodromiclub, ENSI Motociclismo, HP Bikers, Solidarietà Bikers, S.S. Lazio Motociclismo ed i Vagabondi in Moto.
I motociclisti hanno accolto i ragazzi la mattina all’EUR e poi, dopo averli accessoriati con caschi e giubbetti di sicurezza, li hanno accompagnati nel sito storico dove ad attenderli era il Direttore Gregory Paolacci che si è reso disponibile a fare da guida per tutta la durata del tour. Quasi tre ore di full immersion dentro la storia, una storia che – anche se non troppo lontana nel tempo – troppo spesso viene dimenticata ma che invece bisogna sempre tenere bene in mente affinchè ciò che è accaduto non accada più; un pensiero scontato che però vale sempre la pena ripetere.
Non mi dilungherò nei dettagli del percorso nel Bunker, l’Associazione Culturale che lo gestisce ha un sito più che esauriente – www.bunkersoratte.it – da cui attingere utili informazioni, vi basti un mio commento: “Non ero mai stato li e ne sono rimasto affascinato. Un luogo magico dove rivivere e toccare la storia: oggetti, suoni, odori mantenuti e ricreati in maniera ineccepibile… ci tornerò presto!”.
Per concludere lascio la parola ad alcuni dei protagonisti ben consapevole che queste non renderanno giustizia alle forti emozioni che abbiamo vissuto, una grande giornata di comunione e fratellanza che l’UICI ed i Bikers replicheranno sicuramente presto, perchè tra il dire ed il fare… non ci deve essere mai il mare!
Luciano Benedetti: “Caro Lando, oramai sono un veterano di questi eventi ma l’emozione è sempre quella della prima volta si parte per donare una giornata particolare a questi ragazzi e si torna a casa con le mani piene di insegnamenti di vita. Le emozioni si rinnovano di volta in volta ma quelle carezze che loro fanno alla mia moto per studiare la sua forma; ogni volta immagino che le stiano facendo a quel figlio che con quella moto è volato via da me. A questo non mi abituerò mai ma loro è giusto che non lo sappiano. Un caro saluto da Mr. Kappa.”
Gregory Paolacci: “Per portare a compimento esperienze come questa ho abbandonato quanto sono solito fare… un po’ come lasciare la sponda sicura per nuotare in libertà verso il mare aperto o provare a volare staccando i piedi da terra con un salto. Se hai poche piume nelle ali, puoi fare finta quanto vuoi ma poi… cadi. Nel mondo destrutturato odierno fatto solo di immagini per lo più vuote, ogni caduta fa pure “figo”.
Lacerare il velo di Maya è uno dei miei hobby preferiti, da sempre… ma non è materia sulla quale si possa improvvisare con quanti al di là del velo ci vivono… e condividere l’essenza di un sito fenomenale con chi è diversamente ricco ti insegna davvero un sacco di cose! Il giorno in cui ho capito che in-segnare significava incidere nel profondo del cuore di chi ti ascolta non solo l’ho scelto come missione ma ho capito che avrei dovuto piacevolmente essere disposto a subire -d’improvviso- le stesse profonde “incisioni”, ad opera degli ultimi o dei più piccoli e non solo di quei pochi maestri che si ha la fortuna di incontrare per la via.
Con l’animo lacerato, al di là del velo, oggi al bunker non si è visto bene che col cuore, Luciano ti ringrazio per l’esperienza indelebile che hai donato a me e a Gabriele.”
La replica di Luciano: “Caro Gregory hai scritto grandi parole; quelle che certamente non riesco a scrivere io, ma la gratitudine che ieri sera mi hanno espresso in privato su di te credo che sia proprio opera di quelle “incisioni” che come graffiti hai inciso nei loro cuori. Sei un grande come docente (e in quello nella vita ci si può lavorare) ma sei soprattutto un grande di cuore e in quello non c’è nulla da fare… come per gli occhi blu, ci devi nascere.”
Massimo: “Appena rientrato a casa con qualcosa in più, una giornata di moto di passione e solidarietà, grazie a Pompea e Luciano per la magnifica giornata di scambio d’esperienza, organizzata alla grande nei minimi particolari, grazie ai genitori dei ragazzi che ci hanno affidato la casa più preziosa, i loro figli, e grazie soprattutto ai ragazzi che si sono affidati nelle nostre mani e sulle nostre moto. Sono certo che questa giornata abbia dato qualcosa di importante a chiunque ha partecipato.”
Salvatore: “Esistono giornate piacevoli e Giornate che ricordi per sempre, quelle che non fanno solo volume nel tuo bagaglio di vita, sono quelle giornate che trascorri con una carica emozionane forte e la sera sei talmente felicemente scarico che non vedi l’ora di toccare il letto ma poi rimani lì a pensare tutto quello che ti è successo, ma non hai la forza per scrivere anche se vorresti; questa è stata una di quelle.”
Motociclisti… strana meravigliosa gente!

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