“La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”

Articolo 9 della Costituzione italiana

“Non lasciamo che il rumore delle opinioni altrui offuschi la nostra voce interiore. E, cosa più importante di tutte, dobbiamo avere il coraggio di seguire il nostro cuore e la nostra intuizione. In qualche modo, essi sanno che cosa vogliamo realmente diventare. Tutto il resto è secondario.” (Steve Jobs)

Quando si dice volere è potere! Ecco a voi un uomo che nella vita ce l’ha fatta: Gianni La Corte. Gianni a soli venticinque anni ha fondato la casa editrice La Corte Editore e con tanto impegno e pazienza è riuscito a diventare uno degli editori più corteggiati d’Italia. Forse poteva bastare, ma non a un temerario come lui, e nel settembre scorso, in piena pandemia, ha deciso di realizzare un altro sogno, quello di aprire una libreria che portasse il marchio della sua casa editrice.

La libreria La Corte si trova in via San Massimo, 41, a pochi metri dal luogo più chic di Torino, la “snobbissima” piazza Bodoni e bisogna ammettere che la realtà creata da Gianni rispecchia l’animo dell’editore. La libreria La Corte è uno spazio luminoso e ricco di titoli eccellenti, e Gianni è la persona giusta se si è in cerca di consigli letterari!

Vi svelerò un segreto: una dote particolare che traspare da questo “nuovo libraio” è l’innata capacità di capire in pochi secondi i gusti del lettore: provare per credere. Ho avuto occasione di vederlo in azione durante le fiere letterarie sparse qua e là per lo Stivale e devo ammettere che sono rimasta stupita dalla sua passione e dall’impegno di tutto lo staff.

Impegno ricompensato anche grazie a un titolo (Gli anni incompiuti – Francesco Falconi) entrato a far parte della rosa del Premio Strega. L’anno scorso ho letto molti libri, ma se dovessi fare una classifica personale ne premierei uno in particolare: BOOK INFLUENCER – CHI PARLA DI LIBRI E DOVE TROVARLI a cura di Giovanna Burzio, una professionista rara e braccio destro dell’editore.

Perché premierei questo libro? La risposta è semplice: Gianni e Giovanna hanno dato un’opportunità a tutti gli autori, emergenti e non, di avere a disposizione più di 250 profili da contattare per promuovere e sponsorizzare il proprio libro.

Insomma, un gesto che rivela il grande amore verso il loro lavoro e che giorno dopo giorno li sta portando sempre più in altro.

Sentiamo cosa ha da dirci Gianni!

Parlaci di te: chi sei e come è nata la tua attività, partendo dal fatto che Gianni La Corte è un editore di successo.

Ho aperto La Corte Editore, casa editrice incentrata quasi esclusivamente sulla narrativa, nel 2008 quando avevo solo 25 anni e in questi anni sono riuscito a farla crescere lavorando 95 ore al giorno e scegliendo sempre libri e autori sui quali credessi davvero. È un percorso irto di difficoltà quello dell’editoria, ma che sa anche regalarti soddisfazioni impagabili: vedere la qualità degli autori italiani e internazionali che sono all’interno del nostro catalogo è un’emozione che ricompensa tutti gli sforzi fatti.

È stato poi fondamentale saper scegliere collaboratori che hanno saputo far fare alla casa editrice un vero e proprio salto di qualità. Negli anni è stato basilare anche lo sforzo fatto nel cercare di promuovere quanto più possibile i nostri libri, girando per esempio tutte le più importanti fiere del libro italiane e internazionali o lavorando fortemente sul lato social.

Quest’anno ci sono mancate molto le fiere del libro: ci è mancato il contatto con il pubblico, il feed back diretto dei nostri lettori, la possibilità di far crescere la nostra community anche fuori dalla rete, il senso di festa. Per questo è nata l’idea della libreria: era un progetto che avevo già da tempo, ma in un anno così assurdo, mi sembrava il momento ideale di andare controcorrente e aprire la nostra prima libreria.

Mi hanno dato tutti del pazzo all’inizio per l’idea di aprire qualcosa in un periodo così difficile, ma è un esperimento che sta funzionando molto bene e che ci sta restituendo – almeno in parte – quel contatto umano che questo 2020 ci ha tolto pesantemente.

Che tipo di lettori frequenta la tua libreria?

Per quanto sia in centro (la libreria è in Via San Massimo 41 a Torino, a poche centinaia di metri dalla Stazione Porta Nuova), è sostanzialmente una libreria di quartiere, con lettori che apprezzano farsi consigliare e che amano scambiare opinioni sul romanzo appena letto.

Essere librai nel 2020: quali difficoltà hai incontrato in questa tua nuova sfida?

Noi abbiamo aperto solo a ottobre, ma penso che la difficoltà maggiore di tutti gli operatori del mondo libro, quest’anno, sia stata l’incertezza, il dover affrontare le cose senza poterle veramente pianificare.

La nostra libreria è finita in zona Rossa dopo pochi giorni di apertura. Non è stato facile.

E la mancanza di poter organizzare eventi di qualsiasi genere per attrarre lettori e dare loro un servizio aggiuntivo è qualcosa che sicuramente penalizza molto l’intera filiera editoriale.

Quali sono i libri più venduti?

Alcuni libri La Corte sono in cima alla classifica dei più venduti del nostro bookstore: Gli anni incompiuti di Francesco Falconi, per esempio, o La Città delle Streghe di Luca Buggio ambientato nella Torino del 700’ o A cosa servono le ragazze di David Blixt, che racconta la vera storia della prima giornalista donna di sempre: Nellie Bly. Un personaggio che ha fatto la storia del femminismo e del giornalismo.

Degli altri, sono andati molto bene l’ultimo di Ken Follett, il nuovo di Scurati, Questa è l’America di Francesco Costa e Quando siete felici fateci caso di Kurt Vonnegut.

Qual è per te il titolo che diventerà il prossimo “caso letterario”?

Vorrei dirti un titolo La Corte. (Ride) Ma la cosa bella dei casi letterari è che sono del tutto imprevedibili. Come Cambiare l’acqua ai fiori che è uscito nel 2019 e che ancora oggi è al primo posto nelle classifiche.

Come ti poni nei confronti della lettura digitale?

Da editore in modo molto positivo. L’ebook è un’opportunità in più e non credo sia assolutamente in competizione con il libro cartaceo. Chi legge uno e chi legge l’altro sono quasi sempre due tipologie di lettori molto differenti. L’ebook, così come l’audiolibro, aggiunge lettori. Non li toglie.

Da fruitore invece, amo leggere esclusivamente in cartaceo: leggo già così tanto su digitale per lavoro, che quando voglio rilassarmi esigo la carta (e compro più libri di quanti ne potrò mai leggere in quattro-cinque vite).

Leggere pare che sia un’attività fuori moda: cosa consiglieresti per invogliare tutti alla lettura?

Andrebbe ricordato più spesso che la lettura è anche qualcosa con cui divertirsi. Che leggere può essere una delle migliori fonti di intrattenimento possibile, oltre che di crescita culturale e personale. Spesso, purtroppo, già dalle scuole, si rilega la lettura a un dovere, a qualcosa di difficile, di noioso. È tutt’altro. Ogni libro è un viaggio.

Strega, inteso come Premio: quest’anno sei entrato con un bellissimo libro, Gli anni incompiuti di Francesco Falconi; essere nella rosa di un Premio così prestigioso comporta più vendite?

Purtroppo, non so risponderti, visto che il libro uscì a pochissimi giorni dal primo lockdown nazionale e ovviamente, come tutti gli altri titoli del periodo, ha sofferto delle restrizioni di quella folle primavera.

Però è stata una soddisfazione enorme partecipare a quel premio, con il libro – di cui sono innamorato – presentato in concorso da un super autore come Alessandro Perissinotto.

Per noi è stato un traguardo davvero importante, che è potuto giungere solo grazie ai tanti anni di lavoro.

Poi, tornando alla domanda, certo, lo Strega aiuta molto nelle vendite. Come forse nient’altro in Italia. Ed è un bene. Tutto quello che può far parlare di libri in Italia e che li possa far vendere è assolutamente il benvenuto.

Se avessi la possibilità di mandare un messaggio al ministro della Cultura, cosa gli diresti o cosa vorresti chiedergli?

È una domanda complicata, sarebbero mille le cose e a volte si rischia di diventare banali. Una cosa che sicuramente chiederei, però, in un settore complesso come il nostro, sarebbe quello di aiutare le imprese detassando le assunzioni. Sarebbe il modo migliore, soprattutto in un periodo difficile come questo, per aiutarci ad assumere nuove persone – nuovi giovani magari – e a lavorare sicuramente meglio.

Libreria La Corte
Via San Massimo, 41 – 10123 Torino
www.lacorteditore.it

Miei cari lettori, vi aspetto la settimana prossima per una nuova intervista. Benvenuto 2021!

MICHELA TANFOGLIO

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