Un altro poliziesco, un cold case dai toni non drammatici, una piacevole lettura: “La sposa scomparsa” di Rosa Teruzzi, la prima indagine di Vittoria, Libera e Iole, definita nella serie ”I delitti del casello” in quanto le tre protagoniste vivono “ in un vecchio casello ferroviario bianco, uno degli ultimi rimasti in città in un angolo alle spalle del Naviglio Grande ritagliato tra i binari della linea Milano Mortara e quelli della cintura sud”.

TRAMA
In una piovosa giornata di luglio alle 7 di sera il campanello suonò al casello. E Libera si trovò di fronte “una piccola donna dai capelli grigi, “vestita di nero dalle scarpe al golfino come certe vedove dei film neorealisti”. E’ Rosalia, la mamma di Carmen Minardi scomparsa a 34 anni, 26 anni prima e di cui non si è mai trovato né il corpo né l’assassino. La donna non si è mai data per vinta e viene a chiedere la riapertura del caso alla figlia di Libera, poliziotta, perché secondo lei all’epoca dei fatti alcune piste sono state trascurate. Il dolore di una madre non si rassegna alla perdita di una figlia e si rivolge a loro che essendo madri possono immedesimarsi e comprendere la sua tenacia nella ricerca della verità.
E così comincia l’attività delle improvvisate investigatrici ognuna spinta da motivi diversi, per far emergere la verità che sarà crudele e inaspettata, e far riflettere che il movente è l’amore nelle sue diverse sfaccettature.
I PERSONAGGI
Le protagoniste di questo racconto sono tre donne rappresentanti tre generazioni diverse che si improvvisano o quasi detective.
Iole, la nonna, settantenne, ancora molto attiva, ex sessantottina, hippie, fautrice dell’amore libero e delle pratiche yoga, assimilabile alla Sig.ra in Giallo. Libera, la figlia, quarantaseienne, ben portati, vedova di Saverio (poliziotto, ucciso in un pomeriggio di luglio ma il cui assassino è ancora in libertà), che gestisce un negozio di fiori o meglio un laboratorio di bouquet “portafortuna” ricavato in un locale del casello. Pur fedele alla memoria del marito non è insensibile al bel Gabriele Ricci, ex collega del marito e dirigente dell’ufficio in cui lavora la figlia, l’uomo che da sempre mostra un interesse per lei, ed al fascino del cuoco Furio Mantovani, un suo nuovo cliente. Assimilabile a Miss Murple o all’attrice Julianne Moore.
Infine Vittoria, venticinquenne, “…la bambina solitaria che era diventata una donna silenziosa e poi una poliziotta totalmente dedita al suo lavoro…” un po’ rigida, in perenne contrasto con la madre e con lo stile di vita della nonna.
L’unione delle tre riuscirà a trovare il bandolo della matassa in maniera rocambolesca.
L’AUTORE
Rosa Teruzzi nata nel 1965 a Monza vive a Milano. E’ giornalista, scrittrice e conduttrice televisiva membro del cast di Quinta Colonna, coproduttrice di Quarto Grado) esperta di cronaca nera. Per scrivere i suoi romanzi si ritira in estate in un vecchio casello a Colico sul lago di Como.
Gli altri libri della serie sono: La fioraia del Giambellino, Non si uccide per amore, Ultimo tango all’ortica e Le memorie del Lago.

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