La recente notizia della truffa milionaria ai danni del reddito di cittadinanza nonostante la richiesta scrupolosa dei requisiti per ottenerlo ha indignato la comunità italiana e beffeggiato lo Stato; la truffa, degna di essere definita un “colpo alla Lupin” ha sottratto dalle casse dello Stato svariati milioni e ha reso gli italiani dubbiosi e scettici in merito alla distribuzione dei sussidi avvenuti alla “carlona” a scapito dei bisognosi e di chi onora le tasse.
Dunque lo scenario attuale non può non rimandare indignazione al cittadino onesto dinnanzi all’astuzia infinita dei corrotti e alla volontà sorda e cieca di chi governa sottovalutando le numerose difficoltà che ogni giorno subisce la comunità, messa a tacere da emeriti sapientoni designati a creare confusione, allungare burocrazia e fare scempio del denaro pubblico.
Le categorie dei lavoratori costretti ad adeguarsi a un sistema produttivo scarsamente retribuito e non valorizzato dallo Stato sono parecchie, una di queste è il comparto scuola ed è motivo di indignazione da parte degli insegnanti, costretti a lottare con la stessa ignoranza che combattono in classe.
In atavica attesa di uno stipendio dignitoso e il rinnovo del contratto, scaduto ormai da anni, docenti di ogni grado scolastico, devono districarsi fra classi pollaio, scuole pericolanti, emergenza Covid, didattica a distanza, progetti inutili e burocrazia infinita ogni giorno, mentre le ultime proposte udite per “rimodernare” il comparto scuola continuano a far discutere e a indignare dinnanzi alla scelta di aumentare gli stipendi ai soli dirigenti scolastici e mai agli insegnanti, costantemente mortificati nel proprio ruolo.
È innegabile la portata storica del momento difficoltoso che stiamo vivendo ma non si può scegliere di “morire” per opera di chi, piano piano, sta affossato la democrazia in nome di una sottile dittatura che limita la reale crescita del Paese per perseguire scriteriate convinzioni.
L’orgoglio nazionale era il vanto genuino delle generazioni passate, tramandato con dignità e consapevolezza per i sacrifici sostenuti, calpestati oggi, da chi si auto consacra “salvatore della patria” e invece opprime e genera oppressi.
Menti che creano alleanze e accordi scriteriati convenevoli a pochi, dispensano proposte di leggi nelle illogiche convinzioni di passare alla “storia”. Malati di narcisismo e protagonismo, lavorano semplicemente per mettere a tacere la volontà “ribelle” di chi fiuta il marcio alla lontana, sopravvive al puzzo dei valori calpestati e arranca per non perdere la dignità, nonostante le paure che generano distanze persino fra i “disgraziati”.
Nessuna categoria di lavoratori passa inerme dallo “stritolamento” degli animi “altruisti” dei nostri politici intenti a trovare soluzioni mirate a mettere a tacere chi ha il coraggio di indignarsi e pertanto, “sventolano” soluzioni imminenti grazie al flusso di denaro in arrivo… destinato a ingrassare le tasche di chi? E allora cosa rimane se non indignarsi?
Forse bisognerebbe ammettere con onestà intellettuale che nessuna società governata alla “carlona” con la complicità degli “azzeccagarbugli” potrà mai godere degli onori della storia specie poi se sottomessa all’Europa!

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