L’esordiente Francesca Giannone, autrice del romanzo “La portalettere”, pubblicato da Nord Editore e vincitore del Premio Bancarella 2023 è stata nella top ten dei libri dell’estate, un successo nato dal passaparola.

Ed io – fidando del giudizio dei lettori – ho approcciato questo libro. Un libro che ti cattura, con una scrittura fluida, che ti porta attraverso un trentennio di vita di una famiglia del Sud d’Italia. Un affresco corale, che quando arrivi all’ultima pagina ti dispiace sia finito, un libro in cui l’amore è presente in tutte le sue sfaccettature.

LA TRAMA
Il libro comincia nel 1934 con l’arrivo della corriera nella piazza di Lizzanello, un paesino nel Salento. Da qui scenderanno Carlo, che ritorna nel suo paese d’origine, con la moglie Anna, sradicata dalla sua Liguria, ed il piccolo Roberto.

Carlo si ritufferà nelle sue origini, affiancando nell’attività dell’oleificio il fratello Antonio, con cui sono legatissimi. Successivamente però darà vita alla creazione di azienda per la produzione di vino. Di Anna, maestra al Nord, tutti pensano che si limiterà a fare la moglie. Ma vedremo che così non sarà. Con le sue idee, con il suo carattere, sfiderà i pregiudizi e darà vita a numerose battaglie. Prima fra tutte vincere il concorso per il posto da portalettere, lavoro con il quale diventerà l’elemento di congiunzione degli abitanti del paese.

Il romanzo si snoda nei 20 anni successivi passando per le vicende (di cui non voglio anticiparvi nulla), passioni, silenzi, segreti, amori, cattiverie, che si concludono nel 1961 quando la portalettere raggiungerà il marito nell’aldilà.

PERSONAGGI
La protagonista è Anna Allavena, portalettere, come si legge nel suo biglietto da visita.

Una donna del Nord, di Pigna in Liguria, insegnante, che a 27 anni, per amore del marito Carlo, si trasferisce al Sud, a Lizzanello, in provincia di Lecce nel Salento, con il suo bimbo di 1 anno Roberto (la sua bimba Claudia se ne è andata tre anni prima con gli angeli), ed i semi del basilico ed il mortaio per fare il suo pesto ligure.

E’ una donna forte, che per i paesani resterà sempre “la forestiera”, una femminista ante litteram, che diventerà la prima donna postino, che non teme di dire ciò che pensa né ai politici né ai clerici, che cambierà il paese piano piano fino alla realizzazione del suo sogno “la casa delle donne”.

Altri personaggi ruotano intorno a lei. Primi fra tutti i due fratelli Carlo ed Antonio, legatissimi ed uniti dall’amore per la stessa donna (Antonio ne rimarrà folgorato appena la vede scendere dalla corriera), e tutti gli altri membri della famiglia e del paese per un ritratto corale.

L’AUTRICE

Francesca Giannone, quarantenne, studia a Roma Scienze della Comunicazione e Storia del cinema presso il centro di sperimentazione di cinematografia. Poi a Bologna segue una scuola di scrittura nella bottega di narrazione “Finzioni”.
E’ tornata in Salento e durante la pandemia ha preso vita questo romanzo ispirato alla storia della sua bisnonna Anna, la prima portalettere che aveva lasciato le sue memorie affinchè “non fosse dimenticata”.

Con questo romanzo d’esordio l’autrice ha vinto il Premio Bancarella 2023

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