di Paolo Pegoraro –

Polemiche a Genova per il rigore assegnato da Giacomelli per il contatto Lapadula-Vicari; a prima vista sembrava essere un’incredibili invenzione, ma una telecamera dedicata ha evidenziato un contatto comunque lieve. Cosa fare in questi casi?

Ancora una volta la Var suscita un codazzo di polemiche e di dibattiti più o meno costruttivi in merito al rapporto tra calcio e tecnologia; inevitabili, aggiungeremmo noi, nel percorso di sviluppo del mezzo. Ma andiamo con ordine: il “campo centrale” in questo caso è Marassi, teatro di un delicato scontro salvezza tra Genoa e SPAL. Minuto 9: Lapadula lanciato a rete supera Meret e si appresta a calciare a porta sguarnita; il tiro risulta debole e viene intercettato sulla linea da Vicari. Il direttore di gara Giacomelli assegna incredibilmente il penalty al Genoa dopo il consulto col monitor a bordo campo ed espelle Vicari, reo secondo il fischietto della sezione di Trieste di aver commesso fallo su Gianluca Lapadula. Il web si scatena e i detrattori della Var escono allo scoperto, ma il coro è pressoché unanime: Giacomelli finisce dietro la lavagna.

Qualcuno insinua dei dubbi: come a dire “No, Giacomelli deve per forza aver visto delle immagini che non sono passate in tv altrimenti la topica avrebbe del clamoroso e ingiustificabile”. Lentamente, le immagini arrivano anche a disposizione degli spettatori e la percezione generale cambia.

In effetti il ginocchio di Vicari va a impattare il piede di Lapadula proprio nel momento in cui quest’ultimo si apprestava a calciare, questo emerge da una nuova angolatura. L’episodio apre un dibattito ad ampio raggio, perché trattasi di circostanza “invisibile” a occhio nudo. Fin dove può spingersi dunque la tecnologia? In fondo l’entità del contatto sembrava essere lieve e la moviola non ha fatto che accentuarlo. Rientra forse nella casistica degli errori gravi da poter sanare col mezzo tecnologico? Difficile sostenerlo, a meno che l’obiettivo non sia quello di arrivare ad un punto in cui la Var diventi predominante e l’arbitro una sorta di attore non protagonista chiamato a pilotare il mezzo con risicatissimi margini di discrezionalità.

 

fonte foto e notizia : http://it.eurosport.com

 

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