Il 25 aprile è una giornata importante dal punto di vista civile ma anche religioso, sebbene in Italia si ricorda quasi esclusivamente per la festa della Liberazione dal nazifascismo.

Il 25 aprile la Chiesa Cattolica festeggia San Marco Evangelista autore del Vangelo rivolto ai romani che porta il suo nome, nome che significa uomo virile e dedicato a Marte, dio della guerra dal latino Marcus.

Marco nacque in Palestina, di origine ebraica, di famiglia benestante ed era cugino di Barnaba, considerato apostolo nonostante non fosse componente dei dodici.

Alcune informazioni si evincono dagli Atti degli Apostoli. Sua madre si chiamava Maria e lui aveva secondo un usanza comune all’epoca un secondo nome: Giovanni.

San Pietro lo chiama “figlio mio” (nella prima lettera che scrisse da Babilonia), forse perché fu lui a battezzarlo, e lo portò con sé nei viaggi missionari in Oriente ed a Roma, dove scrisse il Vangelo e dove la sua presenza sarebbe confermata dal fatto che la Basilica di San Marco a Roma (oggi di fronte al Campidoglio) venne eretta nel luogo dove lui risiedette.

Ebbe anche rapporti con l’apostolo Paolo che incontrò nel 44 d.C. quando insieme al cugino Barnaba lo condussero ad Antioca dopo che ebbero consegnato agli anziani di Gerusalemme la colletta che avevano portato con sé.

Tornando a Roma fu a fianco di Paolo ed iniziò un’attività di evangelizzazione che lo portò tra l’altro in Egitto, dove fondò la Chiesa di Alessandria di cui venne nominato vescovo.

Morì probabilmente nel 68 d.C., il 24 aprile, alcuni dicono di morte naturale altri come martire ad Alessandria. Secondo alcune fonti, nell’828, due mercanti veneti trafugarono il suo corpo per portarlo a Venezia.

Infatti il principe saraceno di Alessandria voleva costruire un grande palazzo abbattendo alcuni edifici tra cui quello dove erano custodite le sue spoglie.

Così il monaco Staurazio si mise d’accordo con i mercanti Buono da Malamocco e Rufino di Torcello i quali deposero le spoglie in una cesta coperta da ortaggi e carni suine per eludere il controllo dei doganieri maomettani.

E così fu traslato a Venezia dove poi cominciò la costruzione della Basilica dove sono conservate le sue spoglie.

La copia del Vangelo è custodita nella Basilica di Aquileia, dove secondo una tradizione, fu inviato da Pietro per evangelizzare il nord-est, e poi fu trasferito nella sede patriarcale di Cividale del Friuli.

Anche se essendo il Vangelo diviso in 3 parti qui ne troviamo una sola. Le altre due sono una nell’Archivio Capitolare di Praga e l’altra nella Basilica Marciana di Venezia.

Come ogni evangelista anche Marco aveva il suo simbolo: un leone alato perché dà inizio al suo Vangelo con la voce di Giovanni Battista che nel deserto, simile ad un ruggito, preannuncia la venuta di Cristo.

San Marco è il patrono di Venezia ed il leone di San Marco è il suo simbolo. La tradizione veneziana vuole che il 25 aprile sia offerto a fidanzate e mogli un bocciolo di rosa rosso in segno d’amore.

E’ la festa del bocolo, nata dalla leggenda dell’amore di Maria, figlia del Doge, e di Tancredi, che in punto di morte aveva colto una rosa rossa da donare alla sua amata.

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