Domenica 11 giugno p.v.si celebra per la Chiesa cattolica la festa del Corpus Domini o Corpus Christi, una delle feste mobili (insieme alla Pasqua). Infatti questa ricorrenza cade il giovedi successivo alla Santissima Trinità (che ricorre ogni anno la settimana successiva alla Pentecoste), ma in Italia si festeggia la domenica successiva.
Le origini di questa festa risalgono al 1200 circa e le troviamo in Belgio, a Liegi, ma soprattutto in Italia.
Due le figure legate all’istituzione di questa ricorrenza: una monaca belga Giuliana di Retine ed un prete boemo Pietro da Praga.
La prima figura era rappresentata dalla priora del Monastero di Monte Cornelio vicino Liegi. Nel 1208 la monaca ebbe una visione del disco lunare risplendente di una luce candida ma di lato offuscata da una linea, che venne interpretata ( come suffragata dal parere dei teologi dell’epoca), come un segno divino legato alla mancanza di una solennità in onore del S.S. Sacramento.
La suora chiese quindi l’istituzione di una celebrazione del mistero dell’Eucarestia, lontano dal periodo della Quaresima. Il suo vescovo accettò questa richiesta e nel 1246 venne istituita questa festività
La seconda figura era un prete boemo, che durante la sua vita religiosa ebbe una crisi legata al dubbio della reale esistenza di Cristo nell’ostia e nel vino della Comunione. Intraprese pertanto un viaggio verso Roma per fugare queste sue perplessità. Rasserenato dopo il suo soggiorno romano, sulla via del ritorno si fermò a Bolsena. Dicendo messa nella Grotta di Santa Cristina, il dubbio riemerse. Ed allora ecco il miracolo (oggi chiamato il miracolo bolseniano).
L’ostia cominciò a sanguinare macchiando di sangue il bianco corporale di lino (reliquia oggi conservata nel Duomo di Orvieto insieme all’ostia ed ai corporali) Il prete scappando impaurito dall’evento vide cadere alcune gocce di sangue sul marmo del pavimento (queste lastre sono custodite dal 1704 all’interno della cappella nuova del miracolo di Bolsena.
Nel 1262 divenne Papa Urbano IV, arcidiacono di Liegi e confidente della monaca Giuliana.
Il Papa venuto a conoscenza di tale miracolo l’11 agosto 1264 istituì la festa del Corpus Domini per tutta la cristianità con la Bolla Transiturus.
Affidò inoltre a Tommaso d’Aquino, che a quel tempo insegnava teologia ad Orvieto, il compito di comporre l’officio della solennità e della Messa, Il Pange Lingia è l’inno principale del Corpus Domini.
Le tradizioni religiose sono generalmente rappresentate dalle processioni che presentano l’ostensione del Santissimo (ostia consacrata chiusa in un ostensorio).
Ad Orvieto la settimana successiva al Corpus Domini si svolge la processione con il corporale del miracolo di Bolsena racchiuso in un prezioso reliquiario, passando per tutti i punti più importanti della cittadina.
Tra quelle profane invece troviamo le infiorate come quella di Bolsena, legata appunto al miracolo bolseniano, ma anche le altre che vengono allestite in molte località soprattutto nell’Italia centrale. Noi romani conosciamo l’infiorata di Genzano, famosa per la bellezza delle decorazioni che si snodano lungo il corso principale.
All’estro è famosa quella di La Orotava nelle Canarie dove i quadri sono realizzate con erbe colorate anziché con i fiori.

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